L’educazione alle relazioni dovrebbe essere una materia scolastica obbligatoria. Questo non è solo il parere di Coop Italia, ma anche di oltre il 70% degli italiani intervistati nella ricerca “La Scuola degli affetti” realizzata in collaborazione con Nomisma.
Un segnale chiaro che ha dato vita a “Dire, Fare, Amare”, la campagna che punta a sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni per introdurre nei programmi scolastici un percorso strutturato su affettività e relazioni.
La campagna, firmata da Naked Studio, è stata lanciata in occasione della Giornata Internazionale della Donna con una lettera aperta pubblicata sui principali quotidiani nazionali. Il messaggio è chiaro: l’educazione è il primo strumento di prevenzione contro la violenza e la discriminazione.
«Crediamo che l’educazione sia il primo e più efficace strumento per combattere ogni forma di violenza, dal bullismo alla violenza di genere» – ha dichiarato Maura Latini, presidente di Coop Italia – «Per questo motivo abbiamo scelto di dare il via alla campagna proprio l’8 marzo, una data simbolica che richiama l’importanza di azioni concrete a favore dell’uguaglianza e della tutela dei diritti».
Il concept della campagna si basa sull’idea che le parole abbiano un potere straordinario: saperle usare per esprimere emozioni e riconoscere i sentimenti è il primo passo per costruire relazioni sane e rispettose. In un’epoca in cui il linguaggio è sempre più aggressivo, insegnare ai giovani l’importanza della comunicazione empatica diventa un’urgenza educativa.
I dati della ricerca: un’esigenza condivisa
I numeri raccolti dall’indagine condotta da Coop e Nomisma confermano che l’educazione alle relazioni è una priorità per la società italiana:
- Il 70% degli intervistati vorrebbe che fosse una materia obbligatoria.
- Il 90% la considera essenziale per la prevenzione di discriminazioni e violenze.
- Un genitore su due ritiene che si dovrebbe iniziare già dalle scuole elementari.
- Solo il 19% delle famiglie affronta apertamente il tema della sessualità con i figli.
Inoltre, il 68% degli italiani ritiene che la materia dovrebbe essere insegnata da esperti esterni come psicologi e pedagogisti, mentre il 51% sottolinea l’importanza di una formazione specifica per gli insegnanti.
«Vogliamo accendere i riflettori sull’importanza dell’educazione alle relazioni per le nuove generazioni» – ha dichiarato Maura Latini – «Non possiamo più rimandare: è urgente affrontare il tema con serietà, senza pregiudizi ideologici, perché una maggiore consapevolezza è il primo passo verso la prevenzione».
L’obiettivo è chiaro: generare un cambiamento culturale concreto e duraturo, costruendo insieme una società più consapevole e inclusiva.