L’intelligenza artificiale di Meta (Meta AI), un progetto ambizioso che mirava a sviluppare un modello linguistico di grandi dimensioni (LLM), ha subito un arresto temporaneo in Europa.

La big tech californiana, aveva pianificato di utilizzare i dati pubblici (post, immagini, video e didascalie) degli utenti di Facebook e Instagram, per potenziare la propria intelligenza artificiale generativa a partire dal 26 giugno 2024. Da settimane, infatti, circolavano alcuni tutorial su come fosse possibile negare il consenso al trattamento dei dati, un’opzione disponibile solo per i cittadini europei 

 

La Irish Data Protection Commission, Garante Privacy irlandese, paese dove Meta ha la sua sede europea, ha bloccato questa iniziativa, sollevando importanti questioni sulla privacy e sull’uso dei dati personali.

Il dietrofront è avvenuto a seguito di 11 denunce presentate dall’organizzazione no-profit NOYB (None Of Your Business), che accusa Meta di utilizzare i dati degli utenti senza un consenso esplicito e per scopi diversi da quelli iniziali, violando potenzialmente il GDPR, il regolamento europeo sulla protezione dei dati.

Meta, dal canto suo, si dichiara delusa dalla decisione, sostenendo che il suo approccio, basato su una raccolta di dati pubblici e controlli di trasparenza per gli utenti, sia più rispettoso della privacy rispetto a quello di giganti tech come Google e OpenAI, già attivi nell’utilizzo dei dati europei per l’addestramento delle loro IA.

“Siamo delusi dalla richiesta della Commissione irlandese per la protezione dei dati, il nostro principale regolatore, a nome delle autorità di protezione dei dati europee, di ritardare l’addestramento dei nostri modelli linguistici di grandi dimensioni (Llm) utilizzando contenuti pubblici condivisi da adulti su Facebook e Instagram (…). Si tratta di un passo indietro per l’innovazione europea, per la concorrenza nello sviluppo dell’IA e di un ulteriore ritardo nel portare i benefici dell’IA ai cittadini europei”.

Equilibrio tra innovazione e privacy

Se da un lato, l’utilizzo di enormi quantità di dati è fondamentale per lo sviluppo di IA sempre più sofisticate, in grado di offrire nuove funzionalità e migliorare l’esperienza degli utenti, dall’altro, è altrettanto fondamentale garantire che la raccolta e l’utilizzo di tali dati avvengano nel pieno rispetto della privacy e con il consenso informato degli utenti.

La questione centrale riguarda la reale trasparenza e il controllo che gli utenti hanno sui propri dati.

Quali saranno le conseguenze a lungo termine?

Resta da vedere come Meta risponderà a questa battuta d’arresto e quali saranno le conseguenze a lungo termine per lo sviluppo dell’IA in Europa. 

Una cosa è certa: il dibattito sulla privacy è tutt’altro che concluso e continuerà ad animare il confronto tra innovazione tecnologica e tutela dei diritti fondamentali.

Published On: Giugno 26th, 2024 / Categories: Data Privacy, Novità, Social Media, Tech /

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