Nel mondo del marketing moderno, il Neuroselling emerge come una disciplina rivoluzionaria, incrociando le strade tra neuroscienze e strategie di vendita. Ma cosa significa davvero “vendere con il cervello“? Scopriamo insieme come le regole di ingaggio emozionale basate sulle neuroscienze, stiano trasformando radicalmente il modo in cui i consumatori interagiscono con i prodotti e i servizi.

La strada maestra del Neuroselling è l’uso sapiente delle regole di ingaggio emozionale, un viaggio nella psiche umana che anticipa il processo di razionalizzazione del messaggio. Daniel Kahneman, premio Nobel per l’Economia, ci guida nella comprensione di come la nostra motivazione agisca più dal timore di perdere che dalla speranza di guadagnare. È qui che entra in gioco il principio di scarsità, un potentissimo stimolo emotivo che guida i comportamenti d’acquisto.

La percezione della scarsità di un prodotto, specialmente quando legata a una limitata finestra temporale per l’acquisto, diventa un catalizzatore persuasivo. Il timore di perdere un’opportunità, come un prodotto a basso costo, è un potente driver comportamentale. Non è solo una questione di prezzo, ma di esperienza emotiva collegata all’acquisto, predisponendoci a scegliere il piacere immediato rispetto alla felicità a lungo termine.

Il nostro cervello è nella sua essenza orientato verso il piacere immediato e, il Neuroselling, sfrutta abilmente questa caratteristica. Le piattaforme di successo come Netflix, Amazon etc, utilizzano proprio questi meccanismi che attivano il cervello primario, spingendo i consumatori verso l’acquisto istintivo e impulsivo. Un recente esempio di come queste leve possano scatenare risposte potenti nel cervello dei consumatori è il Black Friday. La consapevolezza di opportunità limitate stimola un immediato senso di urgenza, accendendo il desiderio di effettuare un acquisto prima che l’occasione sfumi. 

L’analisi delle regioni cerebrali coinvolte nella valutazione di guadagni e perdite, emerge come aspetto cruciale nel contesto del Neuroselling, dimostrando come l’utilizzo di specifiche leve di marketing abbiano un impatto significativo sul Nucleo Accumbens, la regione cerebrale associata alle ricompense e al piacere. Se a queste aggiungiamo, ad esempio, l’effetto che ha la possibilità di pagare con carta di credito, il gioco è fatto. Pagare con carta, rinviando al futuro ciò che può provocare ‘dolore’ oggi, attiva meno l’insula (legata al disgusto) rispetto all’uso e all’esborso di denaro contante. Questo fenomeno è alla base dell’uso compulsivo della carta di credito e degli acquisti impulsivi, facilitati da un semplice click su un’app o un sito come Amazon.

In un mondo in cui più del 64% degli acquisti sono, per l’appunto, impulsivi, il Neuroselling fa riflettere sulle dinamiche che plasmano le decisioni di acquisto. La comprensione delle sfumature neurali coinvolte, apre nuove prospettive per le strategie di marketing, invitandoci a esplorare il confine tra emozione e razionalità. In un mondo sempre più competitivo, vendere con il cervello diventa un vantaggio distintivo che può fare la differenza tra il successo e l’irrilevanza sul mercato.

 

Published On: Novembre 29th, 2023 / Categories: Marketing Strategy /

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